martedì 23 giugno 2015

Mozione: Social Card Comunale

Nel Consiglio Comunale svoltosi ieri sera, ho presentato una mozione per introdurre una Social Card Comunale, destinata ai pensionati con assegno compreso fra il trattamento minimo INPS (6.531,07 euro/anno) e la soglia ISTAT di rischio povertà (9.360 euro/anno).
Come ho detto durante il mio intervento, si tratterebbe di una misura con un ottimo rapporto costi-benefici, in quanto inciderebbe in maniera minimale sui bilanci, producendo però degli effetti concreti importanti.
La misura entrerebbe in vigore a partire dal 2016.
Il primo anno, verrebbero acquistate 10 Social Card, ognuna del valore complessivo di 300 euro, che sarebbero caricate a cadenza bimestrale della somma di 50 euro, fino a concorrenza del predetto importo.
Il secondo anno, verrebbero acquistate altre 5 Social Card, portando il totale delle carte disponibili a 15 unità.
Il costo è quantificato in 3.000 euro per il 2016 e 4.500 euro per il 2017 e gli anni seguenti.
Le coperture economiche sarebbero costituite dai risparmi derivanti dalle minori spese di ammortamento dei mutui, sia per la quota capitale, sia per gli interessi passivi.

La motivazione che mi ha portato a redigere la mozione in esame è molto semplice: non è possibile che chi ha lavorato una vita intera debba faticare per arrivare alla fine del mese.
Abbiamo un sistema previdenziale folle, che eroga pensioni più basse dell'importo sotto cui vi è il rischio di povertà.
Per me, tutto ciò non è concepibile.

Mi rendo conto che 300 euro all'anno non siano molti.
Però, per una persona abituata a ricevere 500 euro al mese, credo che qualcosa possano fare.
Mi piacerebbe dare un segnale ai nostri anziani che sono in difficoltà.
Dire loro che non sono soli, che l'amministrazione comunale gli è vicina.
Penso che sarebbe veramente un bel gesto.

PS: Giuro che quando andrò al Governo (senza passare per elezioni, ovviamente) vi darò anch'io 80 euro al mese.
Per il momento, accontentatevi.

Ecco a voi il testo della mozione.

Oggetto: INTRODUZIONE DELLA SOCIAL CARD COMUNALE, IN FAVORE DEI SOGGETTI PERCETTORI DI ASSEGNO PENSIONISTICO DI IMPORTO COMPRESO FRA IL TRATTAMENTO MINIMO INPS E LA SOGLIA DI POVERTÀ ISTAT

premesso che:
-secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), il 64,3% delle pensioni erogate ha un importo inferiore a 750 euro lordi/mese (incidenza del 45,2% per gli uomini e del 78,2% per le donne)
-sul totale dei trattamenti pensionistici inferiori ai 750 euro lordi mensili, solo il 45,9% beneficia di prestazioni economiche integrative

richiamati:
-gli artt. 3 e 38 della Costituzione della Repubblica Italiana (Delib.ne Assemblea Costituente 22 dicembre 1947)

-l'art. 1, comma 34, della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (2000/C 364/01)

-l'art. 30 della Carta Sociale Europea

visti:
-la soglia di rischio povertà individuata dall'ISTAT uguale, per il 2014, a 9.360 euro annui, ovvero al 60% del reddito disponibile mediano equivalente (RDME) nazionale definito da Eurostat

-il trattamento pensionistico minimo corrisposto dall'INPS pari, per il 2015, a 502,39 euro/mese (x13 mensilità), ossia a 6.531,07 euro/anno

-il differenziale di 2.828,93 euro intercorrente fra i suddetti importi (da correggere non appena disponibili le nuove rilevazioni dell'Istituto Nazionale di Statistica)

ritenuto:
-invero, eccessivo il divario tra le somme di cui sopra e , conseguentemente, il venir meno del diritto ad avere preveduti ed assicurati i mezzi adeguati per le proprie esigenze di vita, nonché dei principi di uguaglianza, libertà e dignità sociale, sanciti dalla Carta Costituzionale

rilevati:
-l'andamento delle spese per la quota capitale di ammortamento dei mutui e per gli interessi passivi, i quali ascritti nel Bilancio Pluriennale riferito al triennio 2015-2016-2017

-per l'anno 2016, rispetto all'anno 2015, una minor spesa per la parte corrente pari a 2.426 euro e per la parte capitale pari a 1.475 euro

-per l'anno 2017, rispetto all'anno 2016, una ulteriore minor spesa per la parte corrente pari a 2.388 euro (da sommare ai già presenti 2.426 euro recuperati nel 2015)

visto:
-il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana

considerate:
-la possibilità di utilizzare le risorse di cui ai punti precedenti per l'introduzione della c.d. “Social Card” (SC), da destinare ai soggetti percettori di assegno pensionistico di importo compreso fra il trattamento minimo INPS e la soglia di povertà ISTAT

-la proposta di cui alla presente mozione, così articolata:
a. per l'esercizio di Bilancio 2016, acquisto di 10 SC, ognuna delle quali del valore complessivo di 300 euro e caricate a cadenza bimestrale dell'importo di 50 euro, fino a concorrenza del predetto ammontare

b. per l'esercizio di Bilancio 2017, acquisto di altre 5 SC, con le stesse modalità e caratteristiche di cui sopra, portando il totale a 15 unità

c. stipulazione di una convenzione con i locali esercenti di generi alimentari e prodotti farmaceutici, finalizzata a consentire l'accettazione della SC in sostituzione dei pagamenti in denaro, ovvero di qualsiasi altra modalità diversa dalla predetta carta

d. attivazione del relativo bando per la selezione dei beneficiari di tale misura

-la copertura economica, ad esclusione del costo del bene mobile (carta prepagata ricaricabile) in sé, così suddivisa:
a. per l'esercizio di Bilancio 2016, 2.000 euro di parte corrente (su 2.426 euro disponibili) e 1.000 euro di parte capitale (su 1.475 euro disponibili), questi ultimi da impegnare “una tantum”

b. per l'esercizio di Bilancio 2017, 4.500 euro di parte corrente (su 4.814 euro disponibili)

SI IMPEGNA:
-l'amministrazione, per gli esercizi di Bilancio 2016 e 2017, ad attuare la proposta di cui alla presente mozione, mediante le modalità prescritte, e a redigere apposito regolamento da sottoporre al Consiglio Comunale per l'approvazione;

-a prevedere una fascia reddituale di applicazione della misura esaminata, compresa tra l'importo base annuo INPS (6.531,07 euro) e la soglia “at risk of poverty” Eurostat per l'Italia (6/10 del RDME: 9.360 euro);

-ad aggiornare ogni anno le soglie di cui al punto precedente (indicizzandole al tasso d'inflazione), basandosi sulle rilevazioni ISTAT relative alla variazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati;

-a dare precedenza, nell'assegnazione della SC, ai pensionati minimi soli e alle coppie di pensionati con reddito disponibile (RD) complessivo inferiore alla soglia di povertà, ovvero ad attribuire punteggi maggiori in modo direttamente proporzionale al ridursi del RD, tenendo pur sempre conto della composizione del nucleo famigliare e della presenza o meno di trattamenti integrativi agli assegni pensionistici

-per gli esercizi di Bilancio successivi a quelli sopraindicati, a mantenere, stabilizzare e, se possibile, potenziare lo strumento della Social Card, adeguandolo alle esigenze e alle circostanze socio-economiche riscontrabili nel corso della sua applicazione

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