martedì 11 agosto 2015

Borgo: una questione da affrontare

Come tutti ben sappiamo, Ponte Dell'Olio è dotato di un patrimonio architettonico assai difficile da trovare nei dintorni: il borgo.
Nel piacentino, solo pochi altri paesi o frazioni quali Castell'Arquato, Grazzano Visconti, Bobbio, Vigoleno e Rivalta possono vantare una simile ricchezza storico-culturale.
La situazione del nostro centro storico è nota.
Esclusa la domenica, in cui la presenza del relativo mercato impone la pedonalizzazione, nelle altre giornate in cui si concentra il maggiore flusso di persone (la mattina del martedì e del sabato), il traffico e i parcheggi "selvaggi" rendono insicuro e, a tratti, pericoloso il transito dei pedoni e delle biciclette.
I marciapiedi, non essendo protetti, sono puntualmente invasi dai mezzi transitanti, costretti a tal manovra al fine di evitare impatti con le vetture in sosta sull'altro lato della carreggiata.
Queste ultime, tra l'altro, il 99% delle volte, per evitare di causare intralcio alla circolazione (minimo 3 metri di carreggiata liberi, ex-comma 4, art. 157, Codice della Strada), non lasciano libero lo spazio di 1 metro imposto dal comma 2, art. 157 del CdS.
In pratica, chi vuole parcheggiare deve scegliere se commettere un'infrazione o l'altra, in ogni caso sempre a discapito di qualcuno.
Attualmente, dunque, il borgo non è un habitat consigliato a una madre col figlio nel passeggino o a un disabile in carrozzina, ma nemmeno a un anziano desideroso di farsi una passeggiata, oppure a un bambino piccolo che esce per un giro sotto casa.
Oltre a questo, stiamo assistendo a un lento ma progressivo deterioramento della pavimentazione stradale di Via Vittorio Veneto, dovuta prettamente al calpestamento da parte dei veicoli.
A riprova di ciò, a parte la mancanza di svariate mattonelle, un paio di episodi occorsi qualche tempo fa, dove alcune di queste mattonelle o porzioni di esse, a causa della pressione esercitata dai pneumatici delle auto, vennero scagliate a ridosso dei marciapiedi, in un caso arrecando danni a un esercizio locale, e nell'altro rischiando di provocare guai seri all'incolumità di un passante (che evitò l'impatto per poco).
Vi è quindi un problema di rilevanza duplice che non può essere ignorato.
Per quanto riguarda la parte strutturale, il Sindaco ha assicurato al Consiglio Comunale che si sarebbero investiti 50.000 euro, i quali versati all'Ente da LIDL Italia a fronte dell'ampliamento del centro commerciale (Piano Particolareggiato "Riva").
Aspetto con ansia l'inizio dei lavori.
Per quanto concerne, invece, la parte economica e culturale, come già sappiamo, un gruppo di cittadini ha avviato in questi giorni una raccolta firme attorno a una proposta: la chiusura al traffico del borgo nelle mattinate di martedì e sabato e lo spostamento del mercato del martedì da Piazza I Maggio a Via Vittorio Veneto.
Personalmente, tale proposta mi trova assolutamente a favore.
Ritengo che una sperimentazione in tal senso non sia semplicemente una possibilità, bensì un obbligo per una realtà come la nostra.
In un momento come quello attuale, in cui ogni Comune cerca in qualsiasi modo di valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale, Ponte Dell'Olio non può essere da meno e rimanere immobile.
Che poi, trattandosi per l'appunto di sperimentazione, nel caso si rivelasse un flop, nessuno vieterebbe di tornare indietro.
Nei due momenti di chiusura al traffico, i possessori di veicoli potrebbero benissimo sfruttare le aree di sosta adiacenti al centro storico, quali, ad esempio: Piazza I Maggio, Piazzale Valnure, Piazza Alpini e Via Roma.
Si tratterebbe, a stare larghi, di non più di 10 ore settimanali, ossia di un tempo veramente limitato.
Non vedo la minima probabilità che si verifichino disagi per i cittadini.
Anzi, il fatto di potersi recare sul mercato a piedi o in bicicletta, risparmiando l'uso delle quattro ruote per brevi distanze, oltre che far risparmiare carburante e ridurre le emissioni inutili, aprirebbe la strada a un altro tema molto importante per il futuro prossimo: la mobilità sostenibile.
Comunque sia, di ciò ne riparleremo più avanti (ma non troppo).
Torniamo a noi.

Nessuno vuole una chiusura definitiva di Via Vittorio Veneto.
Tuttavia, ora come ora, ci troviamo nella situazione opposta, ovvero una totale deregulation.
Entrambi i casi non sono auspicabili.

La questione del borgo va affrontata, in quanto non più rimandabile.
Nel programma elettorale con cui mi sono presentato alle elezioni si parlava di lasciare libera la circolazione nel borgo, ma anche di sperimentarne la chiusura al traffico in determinate occasioni.
Trovarmi d'accordo con la proposta per cui si stanno raccogliendo le firme è naturale, ma non solo per una questione di coerenza politica.
Sono la logica e il buon senso personali che me lo impongono.
Questa amministrazione deve esprimersi, il Consiglio Comunale deve esprimersi.
Siamo stati eletti (tutti, non solo la maggioranza) per governare il paese: tocca a noi prendere le decisioni e non possiamo aspettare o pretendere che lo facciano altri al posto nostro.
Continuare a rimanere nell'ignavia, oltre a non avere senso, è anche controproducente per il paese.
Per quanto in mio potere, farò di tutto affinché una scelta chiara e precisa, sia essa in un senso o nell'altro, venga fatta.

A presto!

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