Dopo due cestinamenti consecutivi, Libertà torna a pubblicare un mio scritto.
Ecco il contenuto della mia ultima lettera.
Egregio Direttore,
molte persone sono convinte che il bicameralismo paritario sia un
fattore di rallentamento della produzione delle leggi.
Camera dei Deputati e Senato della Repubblica quindi, secondo buona
parte dell'opinione pubblica, non dovrebbero coesistere e una delle
due assemblee legislative andrebbe abolita.
Tuttavia, per confutare la tesi della scarsa produttività e della
lentezza, è sufficiente guardare i numeri.
Prendendo come ultimo atto legislativo di ogni anno la Legge di
Stabilità, possiamo notare come, negli ultimi 5 anni, il Parlamento
sia stato alquanto produttivo:
190 leggi approvate nel 2014, 147 nel 2013, 228 nel 2012, 183 nel
2011 e 220 nel 2010.
I giorni dell'anno sono 365 e, se suddividiamo tale numero per
quello delle leggi approvate, ci accorgiamo che il Parlamento, a
stare stretti, approva 1 legge ogni 3 giorni.
Dunque, stiamo parlando di un organo tutt'altro che improduttivo.
Ergo, la domanda giusta da porsi riguardo il bicameralismo paritario
non è "quante leggi produce?", ma "come sono le leggi che produce?".
Buone, utili, necessarie? Pessime, inutili e superflue?
Questo è il vero quesito.
La risposta, in ogni caso, è risaputa: quando si tratta di approvare
porcate come il Lodo Alfano, il Jobs Act (legge delega), il
Porcellum, il Decreto Imu-Bankitalia, la Buona (si fa per dire)
scuola, la Legge Fornero, il Decreto Salva-Italia, l'impegno profuso
dagli Onorevoli è massimo e i tempi sono sempre brevissimi.
Quando, però, ci sarebbe da approvare una legge sul conflitto di
interessi, l'eliminazione del Patto di Stabilità per gli enti
locali, l'introduzione del reddito minimo/di cittadinanza,
l'abolizione integrale dei vitalizi o una seria legge
anti-corruzione, la voglia di lavorare degli Onorevoli è
inesistente, il tempo non c'è mai e quando c'è si dilata talmente
tanto da portare i provvedimenti ad insabbiarsi.
La legge anti-corruzione, ad esempio, ha impiegato 2 anni per essere
approvata ed è entrata in vigore con un testo completamente diverso
rispetto a quello del disegno di legge originale (presentato
dall'ex-magistrato Pietro Grasso), che tanti plausi aveva a suo
tempo ricevuto.
Una buona informazione è la base della democrazia: non bisogna
credere a chi vorrebbe trasformare il Senato in un covo non elettivo
di consiglieri regionali (magari indagati o imputati ) protetti
dall'immunità, con la scusa della (finta) velocizzazione dei
processi di discussione e approvazione delle leggi.
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