martedì 25 agosto 2015

Lettera a Libertà

Dopo due cestinamenti consecutivi, Libertà torna a pubblicare un mio scritto.
Ecco il contenuto della mia ultima lettera.

Egregio Direttore,
molte persone sono convinte che il bicameralismo paritario sia un fattore di rallentamento della produzione delle leggi.
Camera dei Deputati e Senato della Repubblica quindi, secondo buona parte dell'opinione pubblica, non dovrebbero coesistere e una delle due assemblee legislative andrebbe abolita.
Tuttavia, per confutare la tesi della scarsa produttività e della lentezza, è sufficiente guardare i numeri.
Prendendo come ultimo atto legislativo di ogni anno la Legge di Stabilità, possiamo notare come, negli ultimi 5 anni, il Parlamento sia stato alquanto produttivo:
190 leggi approvate nel 2014, 147 nel 2013, 228 nel 2012, 183 nel 2011 e 220 nel 2010.
I giorni dell'anno sono 365 e, se suddividiamo tale numero per quello delle leggi approvate, ci accorgiamo che il Parlamento, a stare stretti, approva 1 legge ogni 3 giorni.
Dunque, stiamo parlando di un organo tutt'altro che improduttivo.
Ergo, la domanda giusta da porsi riguardo il bicameralismo paritario non è "quante leggi produce?", ma "come sono le leggi che produce?".
Buone, utili, necessarie? Pessime, inutili e superflue?
Questo è il vero quesito.
La risposta, in ogni caso, è risaputa: quando si tratta di approvare porcate come il Lodo Alfano, il Jobs Act (legge delega), il Porcellum, il Decreto Imu-Bankitalia, la Buona (si fa per dire) scuola, la Legge Fornero, il Decreto Salva-Italia, l'impegno profuso dagli Onorevoli è massimo e i tempi sono sempre brevissimi.
Quando, però, ci sarebbe da approvare una legge sul conflitto di interessi, l'eliminazione del Patto di Stabilità per gli enti locali, l'introduzione del reddito minimo/di cittadinanza, l'abolizione integrale dei vitalizi o una seria legge anti-corruzione, la voglia di lavorare degli Onorevoli è inesistente, il tempo non c'è mai e quando c'è si dilata talmente tanto da portare i provvedimenti ad insabbiarsi.
La legge anti-corruzione, ad esempio, ha impiegato 2 anni per essere approvata ed è entrata in vigore con un testo completamente diverso rispetto a quello del disegno di legge originale (presentato dall'ex-magistrato Pietro Grasso), che tanti plausi aveva a suo tempo ricevuto.
Una buona informazione è la base della democrazia: non bisogna credere a chi vorrebbe trasformare il Senato in un covo non elettivo di consiglieri regionali (magari indagati o imputati ) protetti dall'immunità, con la scusa della (finta) velocizzazione dei processi di discussione e approvazione delle leggi.

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