mercoledì 18 maggio 2016

La fusione e il calcio

Uno dei mali della politica e dell'amministrazione è il vivere questi due nobili espressioni dell'agire umano in modo "calcistico" (ma anche pallavolistico, tennestico, ecc.), ovvero da tifosi.
Abbiamo ridotto il dibattito sulla fusione ad una partita di calcio, dove la maggior parte delle persone si rifiuta di riflettere obiettivamente su costi e benefici, limitandosi a tifare per il SI o per il NO, a prescindere da tutto e tutti: un pò come il sottoscritto fa con il Milan, nonostante tre anni in cui la squadra oscilla tra lo schifo e la pena.
La razionalità mi suggerirebbe di smetterla col Milan e di interessarmi ad altre formazioni, però io sono un tifoso e nel mio tifare non sono razionale.
La situazione con un sostenitore della fusione è pressapoco la medesima: lui è favorevole perché sostiene che "arrivano tanti soldi", poi tu gli fai notare che "potrebbero arrivarne molti meno, forse nemmeno la metà" e allora egli, nonostante ti riconosca la ragione (senza dirtelo, naturalmente!), obietta che "beh.. voterò SI comunque".
Per capirci, ribaltiamo l'esempio con il calcio.
Io sono convinto che "il Milan arriverà fra le prime tre in classifica", poi uno juventino sfegatato mi fa notare che "sono due anni che arrivi settimo/ottavo, ti stai solo illudendo" e allora io, nonostante sappia di averla sparata grossa, replico che "beh.. sosterrò comunque Milan".
Ecco la prova inconfutabile del tifo politico-amministrativo: sei convinto del voto, nonostante sia stata smentita la certezza cui ti sei aggrappato per giustificare tale scelta.
Stessa identica cosa vale per tutti coloro che ancora votano il Partito Democratico, pensando che faccia gli interessi dei lavoratori, delle piccole imprese, dei pensionati, ecc. (fatemi fare una risata, per favore!), quando invece la realtà ha mostrato chiaramente che non è esattamente così.

Faccio un esempio sul personale, se me lo consentite.
Alle prossime elezioni politiche, il mio voto andrà al partito che inserirà nel suo programma l'uscita dall'Euro (e, magari, dall'Unione Europea).
Se sia il Movimento 5 Stelle o la lista unica di centrodestra (Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia) non è importante.
Il motivo è molto semplice: senza la piena sovranità monetaria, valutaria e fiscale, si può essere onesti e competenti finché si vuole, ma si è completamente impossibilitati a compiere qualsiasi azione di Governo.

Promemoria per il prossimo futuro, relativamente al dibattito sulla fusione: non mi sottrarrò ai dibattiti e alle domande che saranno fatte, così come non mancherò di smontare eventuali falsità o correggere inesattezze, ma NON risponderò ai tifosi (è inutile, si perde solo tempo e ci si innervosisce insensatamente).

Nessun commento:

Posta un commento