martedì 7 aprile 2015

Mozione voucher: oltre il Consiglio Comunale

Nella seduta di sabato 4 aprile, come ultimo argomento, si è discussa e votata la mia mozione sui voucher.
Faccio un breve riepilogo di ciò che è accaduto, per poi spostarmi sull'argomento centrale.
Sulla mia mozione incombeva un parere contabile negativo del Responsabile finanziario, in quanto quella somma che proponevo di impegnare (circa 30.000 euro) concorreva a coprire il taglio di 42.000 euro del fondo di solidarietà comunale.
Dopo la dichiarazione di voto contrario del Sindaco e del gruppo di maggioranza, che hanno comunque lodato l'iniziativa, ma hanno deciso di respingerla in virtù dell'esigenza di bilancio, ho proposto un emendamento alla stessa mozione, nel tentativo di eludere il parere negativo, con il quale indicavo una copertura generica di 20.000 euro (che sarebbe stata a discrezione dell'amministrazione) e non più quella specifica quota di 30.000 euro fissata precedentemente.
Tuttavia, la mozione non è ugualmente stata accolta, con mio grande dispiacere (non tanto personale, quanto per coloro che avrebbero potuto beneficiarne).
Per maggiori informazioni vi invito a visionare il video del Consiglio Comunale.

Entriamo nel discorso vero e proprio.
Patto di stabilità, equilibrio contabile, controllo della finanza pubblica, spending review, conti in ordine.
Problemi di bilancio, mancanza di risorse, risicatezza dei fondi, indisponibilità di soldi.
Articolo 81 e articolo 119 della Costituzione italiana.
Tagli, tagli e ancora tagli.
La politica non fa che parlare solo di questo.
Di bilancio, di conti, di equilibrio.
Non si parla più di persone, di uomini e donne, di poveri, di disoccupati, di anziani e di giovani.
Non si parla più di investimenti, di finanziamenti e di spesa per il futuro.
Stiamo diventando dei grigi burocrati che guardano solo ai freddi numeri di un bilancio.
Ogni anno è peggio.
I Comuni, ad ogni esercizio di bilancio, vedono diminuire i trasferimenti statali e sono costretti a rinunciare a una quota sempre maggiore di spesa sociale, o alla riparazione delle strade, oppure alla promozione della cultura e del territorio.
Il Dio-Bilancio è un mostro che divora sé stesso e trascina nel baratro tutto ciò a cui è collegato.

Guardatevi intorno: le strade sono a pezzi, il territorio è dissestato, le scuole sono inagibili, i centri storici sono completamente da ristrutturare, i servizi sono carenti e per contrastare la disoccupazione mancano totalmente gli strumenti economici.
Queste sono le condizioni dei Comuni italiani, Ponte Dell'Olio incluso, ormai definitivamente azzoppati dalle restrizioni finanziarie.
Questo è il risultato che Governi di pagliacci e servi dell'Europa, sia di destra che di sinistra, hanno prodotto dal 1992 ad oggi.

Che cosa me ne frega di avere il bilancio a posto se so che nel mio paese ci sono delle famiglie che vivono in condizioni di povertà?
Che cosa me ne frega di avere i conti in ordine se so che nel paese di cui sono amministratore ben l'8% della popolazione è disoccupata e non percepisce reddito?
Sono più importanti i numeri o le vite delle persone?
Di questo voglio parlare, ossia di quelli che sono i grandi risultati dell'Euro, del Trattato di Maastricht e del Fiscal Compact.
Eccoli, li avete davanti ai vostri occhi: austerità e rigore.
Senza questa follia e senza i suoi esecutori, chiamati Amato, D'Alema, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, ma anche Merkel, Juncker, Draghi, Barroso, Lagarde e Schulz, senza dimenticare tutti quegli elettori che negli anni hanno legittimato la catastrofe (magari pure essendone consapevoli), oggi, forse, vivremmo in un'Italia diversa, probabilmente prospera, nella quale si potrebbe pensare di avere un futuro e costruirselo.
Invece siamo qua.
Siamo a bocciare una mozione che impegnerebbe 30.000 euro perché lo Stato ne ha appena tagliati 42.000 (e l'anno prossimo taglierà ancora).
Così ci saranno 4/5 persone che non potranno ricevere quei 4000/5000 euro nel 2015 e saranno magari costrette ad accettare di lavorare per poche centinaia di euro al mese, senza alcuna garanzia di un contratto a tempo indeterminato, solo ed esclusivamente per racimolare quel poco che basta per vivere.
Oppure dovranno farsi mantenere da un parente, che magari ha si un lavoro, ma di certo non naviga nell'oro, visto che non tutti hanno il fratello o il cugino benestanti.
So benissimo che cosa vuol dire.
Non vi è alcuna dignità in questo.
Le persone, con questa crisi, la stanno perdendo la dignità.
Dignità di lavoratore, dignità di persona e dignità di vivere.
Ci stanno rubando tutto.
E io provo una frustrazione infinita nel non potermi opporre a tutto ciò.
Non poter dire a un uomo o a una donna che ha appena perso il proprio impiego: "Il Comune ti è vicino e ti aiuterà con un contributo mensile, in cambio di qualche ora di lavori socialmente utili e stabilendo per te uno specifico programma di reinserimento nel mondo lavorativo".
Oppure non poter dire a una persona: "Il Comune, visto che sei disoccupato e senza reddito, ti offre una soluzione pro tempore, nell'attesa che trovi una nuova occupazione, attraverso l'utilizzo dei voucher".
O ancora, non poter dire ad un anziano con la pensione minima: "Tranquillo, quando dovrai sostenere delle spese importanti per la tua salute, il Comune ti darà una mano".
Per me, la politica deve parlare di dignità, di umanità, di vita, di diritti, di lavoro, di futuro.

Concludo dicendo una cosa: il mio detestare (sia umanamente, sia politicamente) Renzi non è dovuto solamente alle balle che dice, alle prese in giro che ci riserva e alla sua manifesta incapacità di governare, ma soprattutto al suo servilismo, alla sua sottomissione e alla sua completa accettazione delle politiche imposte dalla Germania, dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, che stanno portando la nostra nazione al collasso umanitario, economico e sociale.
Si stanno spremendo famiglie e imprese con una pressione fiscale asfissiante, causando disoccupazione e povertà.
Si sta demolendo il sistema di welfare attraverso i continui tagli.
Si stanno distruggendo gli enti locali mediante pesanti riduzioni dei trasferimenti.

Che cosa vi spinge a credere e a votare ancora gli artefici della nostra rovina?

Nessun commento:

Posta un commento