mercoledì 7 ottobre 2015

Debito comunale - Focus

Nelle sottostanti tabelle è possibile visionare la situazione debitoria del Comune di Ponte Dell'Olio riferita all'anno corrente.
Scendiamo nel dettaglio.
Per le opere stradali, lo stock di debito da restituire al 1 gennaio 2015 era di 788.733,29 euro.
Al 31 dicembre 2015, salvo nuovi accessi al credito, sarà di 749.324,65 euro.
La rata annua è pari a 84.940,56 euro, suddivisa rispettivamente in 39.408,64 euro di quota capitale e 45.531,92 euro di quota interessi.
Nel 2015, si estingueranno 6 mutui, i quali tutti contratti nel 2001.
L'aspetto interessate relativo a 5 di questi 6 mutui è che nessuno di essi supera i 10.000 euro di importo.
Il più cospicuo, difatti, aveva un importo originario di 7.583,99 euro.
Gli altri, come potete ben osservare sotto, hanno importi che oscillano dai 5.756,82 euro a 3.099,50.
Stiamo parlando di cifre veramente insignificanti per un bilancio di oltre 4 milioni di euro.
Con il senno di poi, mi chiedo quale sia stata la motivazione che abbia spinto l'amministrazione di allora ad accendere cinque mutui di entità così ridotta.
Anche perché, considerate le maggiori disponibilità economiche dell'Ente in quegli anni, presumo che non sarebbe stato difficile recuperare quelle risorse da altre voci di spesa.
In ogni caso, è una mia opinione.
Volendo, lo stesso ragionamento potremmo estenderlo anche al sesto mutuo, ovvero quello da 28.875,70 euro.
A mio modo di vedere, non si tratta di un ammontare tale da necessitare di un'accensione creditizia per essere recuperato (si sarebbe potuto benissimo ricorrere all'utilizzo del fondo pluriennale vincolato).
Tutti gli altri mutui sono serviti a finanziare opere stradali di entità medio-grande e hanno scadenze comprese nel biennio 2029-2030.
Il grosso del debito pubblico pontolliese è qua.
Per come sono fatto e per come intendo l'amministrazione di un paese, prima di accendere un mutuo per una media-grande opera ragionerei attentamente su vari aspetti, primo su tutti l'eventuale "ritorno" che ne potrebbe derivare.
Una strada che ritorno porta al paese?
Può essere utile per gli spostamenti, alleggerire il traffico e agevolare la viabilità, non lo nego.
Però, un mutuo di notevoli dimensione ti blocca per almeno 25 anni, come è possibile notare nella tabella.
Fatto quello, non puoi accederne un altro, onde evitare di inasprire ulteriormente la pressione fiscale.
Dunque, è obbligatorio agire secondo una scala di priorità e utilizzando la logica.
Sarebbe sicuramente un fatto positivo avere qualche tratto di strada nuovo in più.
Ma se poi, in cambio, ci ritrovassimo (come siamo attualmente) con un impianto di illuminazione fatiscente, che costa annualmente 150.000 euro solo di consumi, e un palazzetto dello sport costruito al 50%, che impegna il bilancio comunale per 20.000-25.000 euro all'anno di utenze, allora (forse) conviene fermarsi un attimo e pensare a cosa sia più utile fare prima.
Ciò in virtù del fatto che le strade non portano alcun risparmio (sulla parte corrente) e, in particolar modo, ogni 10-15 anni richiedono nuovi interventi di sistemazione.
Cosa succederebbe, invece, se si efficientasse l'impianto di illuminazione pubblica o se si completasse la costruzione del palazzetto sportivo?
Presto detto.
Con la tecnologia LED si potrebbe risparmiare fino al 30% del costo di bolletta, mentre una struttura funzionante al 100%, anziché essere una fonte di spesa (utenze), si potrebbe dare in gestione e ricavarne un introito.
Una volta completati gli interventi che incidono direttamente sulla spesa corrente, liberando risorse da destinare ad altri scopi, si può procedere con il resto.
Tuttavia, ribadisco, si tratta della mia opinione.

Sul mutuo per la sistemazione degli uffici (129.695,51 euro) non mi sento di divergere particolarmente da quanto detto per le opere stradali.
Sarà stato certamente necessario (???), però è un "mattone" della durata di 27 anni, con un tasso di interesse del 6%, equivalente 5036,52 euro annui.

Cimiteri: 89.547,29 euro di mutuo, il quale acceso nel 2007 e con scadenza nel 2021.
Oggi vessano in condizioni pietose.
Bisognerebbe intervenire nuovamente, magari aumentando gli stanziamenti per la manutenzione ordinaria.
E i 5.036,52 euro di quota capitale che assorbe annualmente tale mutuo farebbero comodo.
Il tasso di interesse, almeno, è ragionevole (2,50%).

Capitolo opere fognarie: pure qui abbiamo 3 mutui su 4 di valore inferiore ai 10.000 euro.
Uno è di 7.919,06 euro, il secondo di 7.926,71 euro e il terzo è di 4.267,43 euro.
Come già detto sopra, sono cifre assolutamente reperibili in un bilancio che supera i 4 milioni di euro.
Il quarto mutuo è di 20.076,99 euro e, anche in questo caso, la soluzione dell'accensione creditizia è alquanto discutibile (l'uso del fondo pluriennale vincolato poteva essere un'alternativa).

Impianti sportivi: mutuo da 541.467,23 euro, con durata dell'ammortamento che va dal 2005 al 2024.
Le strutture adibite allo sport hanno un ruolo importantissimo in ogni comunità e, di conseguenza, sono giusti gli investimenti in tal senso, purché effettuati con criterio e testa.
Oltretutto, se ben gestite, possono portare anche profitti sia per i concessionari, sia per l'ente proprietario (in questo caso il Comune).
Il tasso di interesse di questo mutuo è 1,50%, nettamente il migliore che abbiamo in essere.
Ora come ora, però, abbiamo un palazzetto incompleto e un campo sintetico reso inutilizzabile dall'esondazione del Nure.
Sul campo sintetico niente da dire, essendo i danni causati da un'alluvione.
Sul palazzetto, invece, la situazione è un pò diversa e le parole in merito si sprecherebbero.

Commento.
L'ammortamento dei mutui, ai sensi del comma 2, art. 204 del D.Lgs. 267/2000, decorre dal 1 gennaio o dal 1 luglio dell'anno successivo alla stipula del contratto.
La maggior parte dello stock di debito del Comune di Ponte Dell'Olio è stata assunta in carico dall'amministrazione che ha governato nel quinquennio 1999-2004.
Oltre 2.000.000 di euro di prestiti richiesti, quasi tutti con tassi di interesse del 6-7% (tranne qualche eccezione).
Una cifra enorme e, secondo me, spropositata, oltre che politicamente opinabile.
Senza contare, da un punto di vista economico, che dal 2001 ad oggi il tasso d'inflazione è stato praticamente sempre inferiore al 2%, rendendo di fatto più pesante il carico degli interessi.
Molto brevemente: l'inflazione avvantaggia il debitore, in quanto gli consente di restituire al creditore del denaro con un valore minore rispetto al tempo in cui lo aveva chiesto a prestito.
Perché i tassi d'interesse costituiscano un debito solo nominale (una banconota da 100 euro ha un valore nominale di 100 euro) e non reale (se da un anno all'altro aumenta l'inflazione, la banconota da 100 euro ti consente di acquistare beni e servizi in misura minore rispetto a prima), il tasso di inflazione dovrebbe essere almeno pari al tasso d'interesse (se 6% è la percentuale degli interessi, il tasso di inflazione ottimale dovrebbe essere anch'esso del 6%, oppure superiore).

Conclusione.
Siamo un paese che avrebbe un forte bisogno di almeno 3-4 investimenti strategici e, tuttavia, siamo impossibilitati ad effettuarli a causa di scelte passate che sortiscono i propri effetti negativi nel presente.
Di qualcuno dovrà pur essere la colpa.

Servirà tempo, ma risolveremo tutto.
Dopodiché, potremo iniziare a costruire un nuovo paese, più moderno, più semplice e più a misura di cittadino.
"Un mutuo acceso in modo intelligente è un investimento, uno acceso inutilmente è un debito." (cit.)

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

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