lunedì 14 dicembre 2015

Fusione: quo vadis Podenzano? (sicuri di aver fatto la scelta giusta?)

Come tutti sappiamo, il Comune di Podenzano si è sfilato dall'ipotesi di fusione con i Comuni di Vigolzone e Ponte Dell'Olio.
Studio di fattibilità alla mano, il Comune di Podenzano, con i suoi 9.185 abitanti, avrebbe rappresentato da solo il 50% della popolazione totale del nuovo Comune unificato.
Ponte Dell'Olio e Vigolzone, infatti, se messi assieme arrivano fino a 9.099 abitanti.

La fusione fra i soli Comuni di Ponte Dell'Olio e Vigolzone, nell'arco di 15 anni, porterebbe nelle casse del nuovo ente contributi (statali e regionali) per 6.146.800 euro

La fusione a tre Comuni, sempre nell'arco di 15 anni, avrebbe portato nelle casse del nuovo ente contributi per 9.590.350 euro.

A tutto ciò va inoltre aggiunto che il Comune oggetto di fusione sarebbe esentato per i primi cinque anni dal rispetto del Patto di stabilità interno, il quale, per l'anno 2014, assegnava i seguenti obiettivi ai tre predetti Comuni:

- Ponte Dell'Olio: 244.091 euro

- Vigolzone: 337.341 euro

- Podenzano: 397.098 euro

Sommando i primi due importi si ottiene 581.432 euro.
Moltiplicando tale numero per 5, ovvero per il numero di anni in cui saremmo esentati dal Patto di stabilità interno, abbiamo un totale di 2.907.160 euro.

Sommando tutti e tre i suddetti importi si ottiene 978.530 euro.
Moltiplicando tale numero per 5, abbiamo un totale di 4.892.650 euro.

Addizionando il primo numero con l'ammontare dei contributi, arriveremmo ad avere 9.053.960 euro (Ponte Dell'Olio+Vigolzone).

Addizionando il secondo numero con l'ammontare dei contributi, arriveremmo ad avere 14.483.000 euro (Ponte Dell'Olio+Vigolzone+Podenzano).

Il risultato finale di una fusione a tre Comuni porterebbe in dote una notevole disponibilità di risorse.
Perché dico "quo vadis Podenzano?"
Il motivo è molto semplice e lo spiego subito.
Visto che il Comune di Podenzano, nel caso si fosse fuso al nostro e a quello di Vigolzone, avrebbe da solo avuto il 50% della popolazione del nuove ente, esso avrebbe potuto assumere un ruolo politico-amministrativo assolutamente egemone, data la possibilità di avere un Consiglio Comunale praticamente monocolore.
In parole povere: stante le diverse proporzioni di elettorato fra Podenzano e gli altri due paesi, per un candidato alla carica di Consigliere residente in questo Comune risulterebbe molto più facile raccogliere un maggior numero di preferenze e farsi eleggere rispetto a un candidato di Ponte Dell'Olio o Vigolzone.
Allo stesso modo, un candidato alla carica di Sindaco espresso da Podenzano avrebbe molte più possibilità di imporsi rispetto a candidati degli altri due paesi.
Anche ipotizzando la presenza di liste miste, con candidati presi da tutti e tre i territori, coloro provenienti da Ponte Dell'Olio oppure da Vigolzone partirebbero in ogni caso svantaggiati, avendo un bacino elettorale equivalente a solo il 25% del totale, contro il 50% di chi risiede a Podenzano.

A spanne, potremmo tranquillamente stimare che Podenzano avrebbe potuto eleggere senza problemi almeno il 60% dell'ipotetico futuro Consiglio Comunale.

Lo scenario elettorale nuovo derivante dalla fusione a tre Comuni sarebbe stato il secondo turno di votazioni, ossia il ballottaggio fra i candidati Sindaco delle due liste più votate.
Sopra i 15.000 abitanti, difatti, la legge elettorale cambia.
Pure in quest'ultimo caso, un'eventuale contrapposizione fra un candidato Sindaco di Podenzano e un candidato Sindaco di Vigolzone o Ponte Dell'Olio rischierebbe di avere poca storia.
Ritengo difficile che gli elettori di Podenzano, salvo casi rari, dinanzi a un simile ballottaggio optino per qualcuno che non sia loro concittadino.

Fossi stato un amministratore del Comune di Podenzano, non ci avrei pensato due volte a fare la fusione.
14 milioni di euro di maggiori risorse economiche e la possibilità di avere un Consiglio Comunale con almeno i 2/3 di eletti espressione della cittadinanza podenzanese.
Nei fatti, un inglobamento di Ponte Dell'Olio e Vigolzone, più che una fusione vera e propria.

Evidentemente, chi amministra attualmente Podenzano ha fatto un ragionamento diverso rispetto al mio.
Affari loro, ovviamente.
Resto comunque dell'idea che, se avessero aderito, sarebbero stati quelli a guadagnarci maggiormente.

PS: per logica conseguenza del ragionamento, come amministratore di Ponte Dell'Olio sono contrario nella maniera più assoluta ad un eventuale accorpamento con Podenzano e, visto come sono andate le cose, posso dire di ritenermi soddisfatto (se fusione deve essere, che sia esclusivamente con Vigolzone, onde evitare squilibri politici).

2 commenti:

  1. Alessandro quello che dici è vero ma mi sembra un pò "ristretto", nel senso che non si può chiudere un Comune solo per avere 5/8 milioni di euro. Fra 10 anni? Spesi questi soldi? Podenzano è obiettivamente un Comune diverso da Ponte o Vigo, come conformazione e come tessuto sociale, abbiamo delle aliquote nelle imposte più basse, abbiamo un debito pari a zero, abbiamo un saldo migratorio positivo mentre il vostro è negativo, abbiamo un settore terziario molto sviluppato mentre nei vs comuni è principale il settore agricolo. Ciò non toglie che cmq la preoccupazione principale di una fusione sarebbe quello di porsi delle finalità e degli obiettivi. Copelli o Rolleri hanno in mente cosa fare dopo? Cosa costruire, su cosa puntare? Hanno una visione di Comune Unico? O presi i soldi e chiusi i debiti ognuno continuerà nell'ordinaria amministrazione? Riflettiamoci su....

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  2. Ciao Andrea, la prima frase che hai detto ti consiglierei di ripeterla anche a molti miei concittadini, giusto per fargli capire che le cose non si possono fare esclusivamente per soldi (almeno sentirebbero un'altra voce oltre alla mia!).
    Sulla questione tributaria non posso che darti ragione in pieno.
    Sulla questione del tessuto sociale ed economico ti dico che, a parer mio, più ingigantisci un Comune, più diventa logico avere una differenziazione dei settori produttivi; dunque non ne farei un problema capitale per l'ente pubblico, semmai un aspetto su cui ragionare in ottica di progettazione.
    Anche sul debito hai ragione, ma è altrettanto vero che con i contributi potresti estinguerlo nel giro di veramente poco, evitando di farlo pagare ai cittadini.
    Tra l'altro, azzerandolo libereresti pronti via dai 100 ai 120 mila euro di spesa corrente (da noi 55mila, non so Vigolzone, che però ha un debito quasi doppio rispetto al nostro).
    Infine, sulla programmazione amministrativa mi associo alla tua considerazione.
    Io penso serva ambizione per costruire qualcosa di duraturo e lungimirante (in utilità).
    Mi auguro sia così e nel profondo del mio cuore da amministratore (se leggi spesso il mio blog lo sai già) ritengo che la costituzione di un'azienda speciale, in cui internalizzare tutti i servizi comunali (trasporto, mensa, rifiuti, ecc.) sarebbe il massimo.
    Grazie per avermi mostrato un'altra prospettiva.
    Sarebbe interessante avere più tempo per discuterne.

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