Non ne ho mai fino in fondo compreso la ragione per la quale fosse necessario questo accorpamento con la Fiera di Primavera, nella prima domenica di maggio.
Quando il provvedimento fu votato dal Consiglio comunale (Delibera CC 8/2015), il 18 febbraio 2015, scelsi di astenermi con la motivazione di voler valutare in un secondo momento l'effettiva bontà di tale decisione.
Ciononostante, manifestai immediatamente notevoli perplessità al riguardo.
Sulla questione tornai più avanti, con un'interpellanza che riprendeva e confermava appieno i dubbi e le critiche sollevate nella precedente occasione, chiedendo di prendere in considerazione l'ipotesi di riportare il tutto alle condizioni precedenti.
Come potete ben immaginare, il monito non venne esaudito e quindi eccoci qua.
Probabilmente, siamo l'unico Comune sul territorio nazionale ad aver volontariamente scelto di ridurre il numero di festività sul nostro calendario, dato che tutti gli altri paesi, appena possono, incrementano la propria offerta fieristica.
E se il problema della Fiera di Primavera fosse solo quello del non essere accompagnata da particolari manifestazioni, la soluzione potrebbe e dovrebbe essere quella di riempire tale vuoto con un degno contenuto, non la soppressione (questa storia della presunta "concomitanza" è assurda: o è l'una o è l'altra!).
Per concludere il discorso, un ragionamento.
Immaginando di avere ancora la Fiera della Pancetta nella vecchia data, potremmo costruire un programma di eventi di livello spalmato su circa 50 giorni ("Estate pontolliese"):
- Fiera della Pancetta la terza domenica di giugno
- Mercatini serali ogni mercoledì di luglio
- Festa giovani
- Fiera di San Rocco il 16 agosto
Sono convinto che proprio così male non ci farebbe.
Significherebbe rimettere Ponte Dell'Olio al centro della scena provinciale (e non solo!) per gran parte del periodo estivo, con tutti i benefici del caso.
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