Nel nome della trasparenza, pubblico gli oggetti (destinatari e convenevoli consuetudinari esclusi) delle 2 interpellanze e dell'interrogazione che ho presentato, le quali saranno trattate nel consiglio comunale di mercoledì.
INTERPELLANZA 1
OGGETTO: ORDINANZA RELATIVA A TUTELA
IGIENICO - SANITARIA – AMBIENTALE,RELATIVA ALL'ESECUZIONE DI
ATTIVITA' DI TAGLIO ERBA E PULITURA DI TERRENI PRIVATI, PROFILATURA
DI SIEPI E RAMI DI ALBERI.
Io sottoscritto Alessandro Chiesa,
Considerati i fattori a mio parere rivedibili della
suddetta ordinanza,quali:
a. il breve
lasso di tempo intercorso fra la pubblicazione della stessa e la
scadenza del termine imposta (12 giorni);
b. la mancata
corretta diffusione dell'oggetto in questione fra i residenti nel
Comune;
c. la scarsa
presenza degli agenti di polizia municipale sul territorio necessaria
ad accertare l'adempimento dell'ordinanza;
CHIEDO
-che l'amministrazione provveda a
risolvere le criticità menzionate,sia in vista di future
ordinanze,sia per quanto riguarda la stessa per ciò che concerne il
suo corretto espletamento.
INTERPELLANZA 2
OGGETTO:INCONTRI
ISTITUZIONALI
Io
sottoscritto Alessandro Chiesa,
Considerati
gli incontri istituzionali,a cui hanno partecipato alcuni componenti
della maggioranza, con il sottosegretario all'istruzione Reggi
Roberto,con l'assessore alla sicurezza territoriale e protezione
civile Gazzolo Paola,con la vice-presidente della regione Saliera
Simonetta e con l'assessore all'agricoltura Rabboni Tiberio,
CHIEDO
-all'amministrazione di essere
messo a conoscenza dei contenuti di questi summit
OGGETTO:INTERROGAZIONE
A RISPOSTA SCRITTA,riguardante
la valutazione del documento “Proposta tecnica del progetto di
fattibilità per la creazione di una società mista per il servizio
idrico e di gestione dei rifiuti”
premesso
che l'esito del referendum del 12-13 giugno 2011 ha espresso la
volontà del popolo italiano di:
-abrogare
la norma che consente di affidare la gestione dei servizi pubblici
locali di rilevanza economica a soggetti scelti a seguito di gara ad
evidenza pubblica,permettendo la gestione in house solo ove ricorrano
situazioni del tutto eccezionali che non permettono un efficace ed
utile ricorso al mercato
-abrogare
la norma che stabilisce la determinazione della tariffa per
l’erogazione dell’acqua,nella parte in cui prevede che tale
importo includa anche la remunerazione del capitale investito dal
gestore
;
-Che
durante l’assemblea di Atersir locale tenutasi il 14 marzo 2013 i
48 Sindaci e il Presidente della Provincia hanno votato all'
unanimità di sospendere le procedure per la gara, per valutare la
gestione dei servizi da parte di un soggetto interamente pubblico;
-Che
Atersir locale ha dato in affidamento a due società di consulenza
primarie (NERA per la parte economica e Bonelli Erede Pappalardo per
la parte giuridica) due studi per verificare l’ipotesi di
fattibilità in house;
-Che
tali studi hanno evidenziato alcune criticità e difficoltà di
ordine normativo ed economico a cui sarebbe soggetta la gestione in
house;
-Che
di conseguenza il Consiglio Locale di Atersir,in data 12.12.2013
attraverso la Delibera CLPC/2013/5 ha proposto al Consiglio d’Ambito
di individuare la forma di gestione per il Servizio Idrico Integrato
e di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nella società mista
pubblico-privata (sulla base di uno studio dell’Università
Cattolica di Piacenza,il quale non reso pubblico agli
amministratori),con selezione del socio privato mediante gara a
doppio oggetto,fatto salvo l’esito positivo del relativo progetto
di fattibilità e come meglio dettagliato nel relativo Protocollo di
Intesa
-Che
la legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014) ha in seguito modificato
profondamente il quadro normativo di riferimento, abrogando il
vincolo del Patto di Stabilità per le aziende “in house”
(aziende speciali e Spa completamente pubbliche), che nelle premesse
del documento di Atersir era indicato come uno degli ostacoli
principali alla gestione pubblica;
-Che
la stessa legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014) prevede che
l’obbligo del pareggio di bilancio non sussiste soltanto per le
aziende “in house” ma per tutte le società a partecipazione
pubblica quindi anche per la Spa mista pubblico-privata;
-Che
il recente parere della Corte dei Conti - Sezione delle Autonomie (N.
2/SEZAUT/2014/QMIG) - pubblicato il 30.01.2014 ha chiarito che "è
venuto meno ogni divieto assoluto alla gestione diretta, o mediante
azienda speciale, dei servizi pubblici locali",mentre nelle
premesse del documento di ATERSIR si parlava di “non
percorribilità” della gestione mediante azienda speciale, o
comunque di assoggettamento ai vincoli di cui al punto precedente,
oggi venuti meno;
-Che
in data 10.02.2014 il Consiglio Comunale di Piacenza,contestualmente
all’approvazione del Protocollo d’Intesa, ha approvato un ODG che
impegna il Sindaco e la Giunta ad agire affinché Atersir provveda a
commissionare un approfondito studio di fattibilità anche per la
gestione in house,alla luce della normativa di recente
introdotta,indagando a fondo le possibili modalità di
finanziamento,e che tale studio venga restituito in tempo utile in
sede Atersir e ai Consigli Comunali quale ulteriore elemento di
valutazione per i prossimi passaggi amministrativi,prima
dell’individuazione della tipologia di società da costituire per
la gestione del Servizio Idrico Integrato e di Gestione dei Rifiuti
Solidi Urbani.
visto
che
il SII e il SRGU dei quali si farebbe carico la nascente società
risultano essere di primaria importanza per i cittadini e,per
questo,necessiterebbero di un'approfondita analisi di vantaggi e
svantaggi derivanti dalle diverse e possibili tipologie di società;
preso
atto
che
l'entrata in società di privati prevederebbe periodicamente una
spartizione degli utili e non un reinvestimento qualitativamente
migliorativo del servizio o la riduzione delle tariffe di
utenza,azioni che,invece,potrebbero essere intraprese in caso di
gestione affidata interamente ai comuni;
dato
che perseguire il progetto in questione significherebbe assumere una
posizione di contrasto con la volontà espressa dai cittadini nella
sopracitata consultazione popolare;
considerati
-il
progetto di fattibilità della società mista tecnicamente non
esplicativo ed esauriente,in particolar modo per ciò che concerne
gli effettivi vantaggi e/o svantaggi per gli enti locali;
-la
mancanza del progetto di fattibilità per la tipologia di gestione
“in house” che possa permettere ai sindaci e ai consigli comunali
di analizzare e confrontare adeguatamente le 2 possibilità e
decidere in maniera obiettiva per quale propendere;
Chiedo:
-
se l'amministrazione ritenga che il progetto
di fattibilità relativo alla società mista sia
effettivamente affidabile al fine di conseguire un'obiettiva analisi
degli aspetti tecnici;
-
se l'amministrazione sia intenzionata ad esporre domanda affinché
venga predisposto un progetto di fattibilità relativo alla società
“in house” (azienda speciale o SpA completamente pubblica) in
modo tale da effettuare le dovute considerazioni,nonché una
comparazione fra le due alternative,dinanzi a un quadro della
situazione ben definito
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