giovedì 28 gennaio 2016

Bilancio di previsione 2016: proroga, esercizio provvisorio e spesa in dodicesimi

L'articolo 151, comma 1, del Decreto Legislativo 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) fissa al 31 dicembre il termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l'anno successivo.

Il Decreto del Ministro dell'Interno del 28 ottobre 2015, al comma 1, differisce il suddetto termine al 31 marzo 2016 e, al comma 2, dispone l'esercizio provvisorio, ai sensi dell'articolo 163, comma 3, del TUEL.
La modalità finanziaria dell'esercizio provvisorio obbliga gli enti locali ad operare in dodicesimi.
Ciò significa che, per ciascun intervento, non è possibile effettuare spese in misura mensilmente superiore ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio già deliberato, fatta eccezione per le spese regolate dalla legge o non suscettibili di pagamento frazionato.
Esempio: nel 2015, alla voce "vie di comunicazione ed infrastrutture connesse", si sono spesi 65.169,66 euro.
Questo vuol dire che, in fase di esercizio provvisorio 2016, bisogna prendere tale cifra e dividerla per il numero di mesi dell'anno, quindi 12, così da ottenere l'importo spendibile mensilmente fino all'approvazione del bilancio di previsione riferito all'anno corrente.
Potremo dunque spendere ogni mese 5.430, 76 euro per la suddetta voce.
Un altro esempio importante riguarda il servizio rifiuti: nel 2014 si sono spesi complessivamente 647.200, 33 euro.
Dividendo l'importo per 12, avremmo 53.933,36 euro spendibili ogni mese.
Durante l'esercizio provvisorio 2015, come scritto nella Determina 141/2015 del 22 aprile 2015, si è superato il limite del dodicesimo mensile al fine di mantenere il livello qualitativo del servizio, impegnando una somma pari a 110.000 euro.
Tuttavia, ci si starà chiedendo il perché di quei 110.000 euro, a fronte dei soli 53.993,36 spendibili.
Per comprendere l'operazione, occorre risalire alla precedente Determina, ossia alla 123/2015 del 2 aprile 2015.
Anche quest'ultima impegnava l'ammontare di 110.000 euro, nonostante il dodicesimo mensile imporrebbe un massimo di 53.933,36 euro.
La motivazione risiede nel fatto che i tre precedenti dodicesimi, ovvero quelli di gennaio, febbraio e marzo, non sono stati impiegati.
La somma dei quattro dodicesimi di gennaio, febbraio, marzo e aprile dà 215.733,44 euro.
Essendo la prima determina che stanziava risorse in favore di IREN del 2 aprile 2015, essa poteva impegnare un importo equivalente al dodicesimo di aprile unito ai dodicesimi dei tre mesi precedenti, i quali erano stati accantonati.
Tuttavia, la determina del 22 aprile 2015, impegnando ulteriori 110.000 euro, ha comportato un sforamento del tetto massimo (110.000+110.000 è uguale a 220.000 e 220.000 è maggiore di 215.733,44) e per poter autorizzare la spesa si è dovuto agire in deroga, sfruttando una delle due eccezionalità previste dalla legge (pagamento non frazionabile).

Nessun commento:

Posta un commento